Come si “getta” il calcestruzzo strutturale?

Riproponiamo le “Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive”, pubblicate nel 2008 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Cosa sono le linee guida?

Nel contesto di un’azione normativa tesa a migliorare la sicurezza strutturale, nonché l’affidabilità dei materiali e dei relativi sistemi costruttivi non poteva mancare una Linea guida sulla messa in opera del calcestruzzo strutturale e sulla valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive. Il documento ha l’obiettivo di evitare errori riconducibili a procedure improprie che possono pregiudicare le attese, in termini di resistenza e di durabilità, alla base del progetto nonché errori derivanti da inappropriata interpretazione dei risultati delle prove non distruttive.

Prima parte

Nella prima parte il documento illustra ed esamina l’insieme delle lavorazioni e dei processi finalizzati ad una corretta messa in opera intendendo con tale accezione l’insieme delle specifiche operazioni di movimentazione, getto, compattazione e stagionatura atte a realizzare un calcestruzzo strutturale con le caratteristiche di resistenza e di durabilità previste in progetto.

Seconda parte

Nella seconda parte, sono illustrati i sistemi di valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo in opera mediante prove non distruttive; valutazione effettuata sia con metodi diretti (carotaggio) che con metodi indiretti (metodo sclerometrico, metodo a ultrasuoni, metodo basato sulla forza di estrazione di inserti o pull-out e metodo basato sulla profondità di penetrazione di sonde). Sono altresì indicati, per ogni metodo, i relativi
principi di funzionamento, la taratura della strumentazione utilizzata, le modalità di esecuzione delle prove, nonché l’idonea elaborazione delle misure, per la quale sono necessarie appropriate curve di correlazione. Nello spirito di fornire agli operatori del settore uno strumento conoscitivo e operativo il più possibile organico, funzionale, corretto sotto il profilo tecnico-scientifico, sono stati evidenziati i limiti e le precauzioni nell’applicazione di ciascuno dei metodi indiretti per la valutazione della resistenza meccanica in situ che, a volte, nell’uso corrente, viene affidata a generici grafici di correlazione forniti dal fabbricante a corredo delle apparecchiature di prova. Al riguardo, si richiama l’attenzione sul paragrafo relativo alle prescrizioni generali per il collaudo statico che tra gli accertamenti discrezionali “utili per formarsi il convincimento della sicurezza di
un’opera” cita il ricorso alle prove non distruttive.

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Aspetti fondamentali delle linee guida

Il documento proposto tocca, quindi, aspetti fondamentali per la sicurezza statica delle opere, (con l’obiettivo anche di evitare un certo “analfabetismo di ritorno”) nella utilizzazione di un materiale versatile e, per questo, a volte manipolato con eccessiva confidenza trascurando i necessari accorgimenti.
Le Linee guida sono documenti tecnici a carattere monografico con finalità informative e divulgative che concretizzano altresì un’azione normativa di indirizzo, sviluppata su contenuti tecnico-scientifici, di indubbio ausilio a progettisti ed operatori del settore delle costruzioni. Per queste caratteristiche esse si inseriscono perfettamente nella finalità di qualificazione “dei soggetti esecutori di opere, dei prodotti, processi e servizi e dei sistemi di qualità impiegati dai soggetti stessi”, sancita dall’art. 40 del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Sulla stessa linea di principio, sia la nota Direttiva europea 89/106 che le più recenti nuove Norme tecniche di settore, richiedono esplicitamente che tutti i materiali impiegati in un’opera siano:
– qualificati;
– controllati;
– accettati.

L’azione divulgatrice delle linee guida in questione assume poi particolare importanza se si tiene conto dell’innovativo indirizzo “prestazionale” assunto dalle più recenti normative tecniche. Come è noto, una norma prestazionale fissa gli obbiettivi ovvero i requisiti finali dell’opera, lasciando maggiore spazio e responsabilità alle figure professionali incaricate della progettazione e realizzazione dell’opera.
La presente Linea guida assume una specifica rilevanza per il settore delle costruzioni del nostro Paese, anche in relazione al recupero del patrimonio edilizio che rappresenta un fattore prioritario. In tale ottica appare di particolare utilità la risposta che il documento dà alle esigenze di valutazione della sicurezza e di adeguamento delle strutture esistenti poste dalla nuova classificazione sismica che, di fatto, considera soggetto a sismicità tutto
il territorio nazionale.

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CSLP - Linee Guida - Calcestruzzo strutturale - ver.2008 - messa in opera e prove...