Scali ferroviari, si parte da Farini Sala: sì al parco dei bambini

5 novembre 2016  – Corriere.it Redazione Milano Online – il parco dei bambini

Il progetto della riqualificazione

In merito al progetto della riqualificazione dell’ex scalo Farini il sindaco Giuseppe Sala si dice «positivo per almeno due motivi. Credo si possa partire dallo scalo Farini, poi spesso sugli scali ci sono piccoli dibattiti. Ma bisogna partire subito da uno scalo e potrebbe essere Farini. L’idea di Stefano Boeri di un grande parco per i bambini mi trova favorevolissimo». Lo ha detto il primo cittadino a margine di «Elle Active!», il Forum dedicato al tema donne e lavoro, parlando della delibera sulla riqualificazione degli ex scali di cui sta discutendo da alcuni giorni il consiglio comunale.

Scalo Farini
Scalo Farini

Il progetto di Boeri

È un immenso prato a dominare il rendering di scalo Farini, delimitato da filari di alberi, piccoli boschi, il cemento condensato in grattacieli posti acornice. Stefano Boeri, architetto e urbanista, dice di essersi ispirato al pratone che Fulvio Scaparro voleva per i bambini di Milano: Aulì Ulè, quello spazio verde di due ettari tutto per loro è oggi realizzato in un angolo dell’Idroscalo. «Perché non duplicarlo, a Farini, dunque in centro alla città?», dice l’archistar che ha illustrato il suo progetto al sindaco Beppe Sala. E, poi, a professionisti e ambientalisti in due recenti incontri al Bosco in Città e negli spazi Base di via Bergognone. «Milano ha sempre avuto poco verde ma ha saputo inventare nella sua storia ogni tipo di verde urbano. Si pensi a cosa sono oggi le cave dismesse a Ovest della città – spiega -. L’immagine del pratone racconta che è possibile immaginare uno spazio dei bambini. Portare l’idea forte di Scaparro nel centro della nuova Milano è importante come averla realizzata all’Idroscalo. Nel più grande scalo merci in dismissione». Certo, va immaginata anche una gestione. «Come è stato fatto con il Muba, il Museo dei bambini – continua Boeri -. Nelle città europee ci sono luoghi così, si parte da un prato e poi lo spazio può cambiare seguendo la dimensione della fantasia dei bambini, con spazi gioco, movimenti di terra». Ancora prima del come realizzare il verde, c’è il problema del quanto. «La discussione è sulle percentuali, sull’andare oltre il 54% previsto nel vecchio accordo di programma sugli Scali – aggiunge Boeri -. Io dico che si può salire all’80, anche al 90% di verde. I metri cubi si mettono ai margini e in verticale. Questa è una delle strade con cui si può immaginare di restituire alla città gli scali merci».

La Regione

«Una cosa è certa: la questione degli scali ferroviari dismessi va affrontata in tempi rapidi. Non è più ammissibile lasciare in stato di totale abbandono spazi che devono essere recuperati e messi a disposizione dei cittadini. Perché ciò avvenga è necessario che il sindaco Sala, fin dall’inizio, scelga la strada della vera e concreta collaborazione con tutti soggetti coinvolti nella vicenda, senza lasciarsi condizionare dalla presunzione, che spesso sfocia in arroganza, di una certa sinistra radical chic di Milano». Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Città Metropolitana e responsabile milanese di Fratelli d’Italia, intervenendo nel dibattito riguardante il futuro degli scali ferroviari dismessi di Milano. «Tale collaborazione dovrà dunque coinvolgere attivamente Regione Lombardia per porre in essere soluzioni condivise», prosegue Beccalossi.